Besson Philippe - 2019 - Un certo Paul Darrigrand by Besson Philippe

autore:Besson Philippe [Besson Philippe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2019-05-29T21:00:00+00:00

Un’ultima cosa.

Ho finito per rivedere Paul. Molto tempo dopo.

A Montréal, dove lui allora lavorava (io non lo sapevo, avevo perduto le sue tracce o, piuttosto, non avevo voluto sapere, è lui che me l’ha detto quel giorno).

Ero di passaggio in Québec per la promozione di uno dei miei romanzi. Era stata annunciata la mia presenza in una fiera del libro; lui l’aveva saputo così.

Si è presentato davanti a me, con una copia del volume in mano. Si era messo in fila e aveva pazientemente atteso il suo turno.

Non era cambiato. Per niente. Mi ha profondamente colpito vedere che era rimasto intatto, identico, mentre io ero divenuto un altro. Mi sono comportato come se fosse tutto normale, come se non ci fossero la sorpresa, lo stordimento, l’agitazione improvvisa.

All’inizio abbiamo scambiato qualche frase banale. Su Montréal, il tempo, il suo lavoro (non ho capito cosa facesse, o forse non ascoltavo davvero) e chissà che altro.

Non gli ho chiesto se era ancora sposato, ho solo notato che non portava la fede.

Lui non mi ha domandato come stavo. Ma ha detto che aveva mie notizie attraverso i libri (ricordo la frase, ho tue notizie attraverso i libri, me lo sono immaginato mentre li comprava poco dopo la pubblicazione, e li leggeva in fretta, sicuramente troppo in fretta, cercandovi suo malgrado qualche traccia di ciò che fummo l’uno per l’altro, a volte trovandone, senza sapere se la scoperta era una pena o un balsamo).

E poi, in un secondo, bruscamente, è tornata l’intimità: mi ha chiesto se lo avevo odiato.

L’ho fissato, era splendido e vulnerabile, mi sono ricordato della sua bellezza di allora, dei pesanti riccioli neri, della rotondità delle spalle, del ventre su cui posavo la testa, ho ricordato rue Judaïque, gli abbracci e le partenze, ho ricordato la sua voce al telefono nelle notti all’ospedale, avevo capito che parlava della rottura, della fine della storia, di quella voragine che si era aperta nelle nostre vite e che avevamo pur dovuto colmare. Senza batter ciglio gli ho risposto di no.

Con un sorriso ho aggiunto: cosa vuoi, ci sono persone fatte così, a cui si risparmia ogni rimprovero, anche se questo è ingiusto, anche se è incomprensibile.

Lui a sua volta mi ha guardato a lungo e mi è sembrato di vederlo sull’orlo delle lacrime. Ho smesso di sorridere.

Ha detto solo: io sì, che mi sono odiato.

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